Istori Ciannel Returns on his bright (?) horse
Gregorio di Nazianzo
Gregorio di Nazianzo, nato ad Arianzo presso Nazianzo nel 329, causa questa sua origine crebbe con la passione per gli scioglilingua. Il padre era ebreo, finchè non conosce una pulzella di nome Nonna, che lo converte al cristianesimo e lo sposa. Ora, come può chiamare il figlio un ebreo di nome Gregorio che sposa una cristiana di nome Nonna? Ovviamente Gregorio, tanto per confermare di essere una famiglia di squilibrati. Il padre di Gregorio dimostra subito attenzioni morbose nei confronti del figlio: lo veste sempre con i suoi stessi abiti, gli regala una barba finta che lo constringe a indossare sempre, nottetempo gli rasa la testa per modellargli una chierica pelata come la sua. La madre, Nonna (sì è assurdo solo dirlo), essendo perennemente confusa nel suo ruolo di madre/Nonna, all'età di 35 anni soffre già di rincoglionimento senile e non fa particolarmente caso a quel che sta succedendo, anche perchè tutte le volte che chiama gregorio si presenta sempre la stessa persona, quindi si scorda presto di avere un figlio.
Il padre di Gregorio, Gregorio (sigh) è ovviamente il vescovo di Nazianzo (che altro lavoro può fare un ebreo convertito nel IV sec d.C.?), e rende subito chiaro il concetto a suo figlio: anche lui sarà vescovo di Nazianzo; ma il figlio non vuole per poter coltivare la sua grande passione, l'enigmistica e gli scioglilingua. Egli approfitta di ogni momento libero per coltivare la sua passione, ma il padre padrone gli impone presto la successione e lo ordina prete, alla faccia sua.
Meno male che interviene il suo amico Basilio, vescovo di Cesarea, che lo manda a fare il vescovo a Sasima, un paesello sperduto in cima alle montagne della Cappadocia, dova l'attività principale è quella di raccogliere ghiande e inculare capre. Gregorio è così contento che tenta il suicidio sedici volte in quindici giorni, ma si rassegna presto a celebrare bizzarri matrimoni tra uomini, capre e ghiande (in varie combinazioni uomo-donna, capra-uomo, uomo-ghianda, ghianda-ghianda, capra-ghianda e via dicendo) nella sua nuova diocesi.
La grande occasione gli arriva quando nel 380 l'Imperatore Teodosio I lo nomina vescovo della capitale d'Oriente, Costantinopoli! Finalmente Gregorio può mandare affanculo la Cappadocia e scappare nella grande città, dove può procurarsi la settimana enigmistica semplicemente andando in edicola e non più attraverso l'intercessione di ignobili caprai.
Non foss'altro che ovviamente tra la fine del 380 e l'inizio del 381 a Costantinopoli viene convocato un sinodo ecclesiastico per risolvere definitivamente la questione della divinità della Trinità (mica cacio), sicché Gregorio è di nuovo costretto a lasciare da parte la sua passione per l'enigmistica per dedicarsi a questo stracazzo di concilio ecumenico. Appena cominciato però la sua posizione viene subito contestata: la sua elezione a vescovo di Costantinopoli non sarebbe valida, essendo lui ancora vescovo di Sas.. ehm.. quel posto là.
Alchè Gregorio è disperato: lui non ci voleva neanche venire. Ma finalmente la vita gli permette il riscatto: per protesta infatti, sarà il primo arcivescovo di costantinopoli a disarcivescostantinopolizzarsi, provocando il disappunto dei suoi avversari politici, che non riuscivano nemmeno a pronunciare quel che lui stava facendo, e quindi nemmeno a protestare.
Il suo cadavere fu ritrovato quindici giorni dopo le dimissioni, impiccato a un lampione del porto di Costantinopoli. Appollaiato sul lampione, un corvo proveniente dall'Oriente ripeteva: "Trova le dieci piccole differenze"
Per la sua abilità enigmistica è oggi ricordato come uno dei padri della Chiesa. Il suo corpo, trafugato più volte e le cui parti sono state in parte scambiate con lo scheletro di un gibbone, riposano a San Pietro in Vaticano
Il padre di Gregorio, Gregorio (sigh) è ovviamente il vescovo di Nazianzo (che altro lavoro può fare un ebreo convertito nel IV sec d.C.?), e rende subito chiaro il concetto a suo figlio: anche lui sarà vescovo di Nazianzo; ma il figlio non vuole per poter coltivare la sua grande passione, l'enigmistica e gli scioglilingua. Egli approfitta di ogni momento libero per coltivare la sua passione, ma il padre padrone gli impone presto la successione e lo ordina prete, alla faccia sua.
Meno male che interviene il suo amico Basilio, vescovo di Cesarea, che lo manda a fare il vescovo a Sasima, un paesello sperduto in cima alle montagne della Cappadocia, dova l'attività principale è quella di raccogliere ghiande e inculare capre. Gregorio è così contento che tenta il suicidio sedici volte in quindici giorni, ma si rassegna presto a celebrare bizzarri matrimoni tra uomini, capre e ghiande (in varie combinazioni uomo-donna, capra-uomo, uomo-ghianda, ghianda-ghianda, capra-ghianda e via dicendo) nella sua nuova diocesi.
La grande occasione gli arriva quando nel 380 l'Imperatore Teodosio I lo nomina vescovo della capitale d'Oriente, Costantinopoli! Finalmente Gregorio può mandare affanculo la Cappadocia e scappare nella grande città, dove può procurarsi la settimana enigmistica semplicemente andando in edicola e non più attraverso l'intercessione di ignobili caprai.
Non foss'altro che ovviamente tra la fine del 380 e l'inizio del 381 a Costantinopoli viene convocato un sinodo ecclesiastico per risolvere definitivamente la questione della divinità della Trinità (mica cacio), sicché Gregorio è di nuovo costretto a lasciare da parte la sua passione per l'enigmistica per dedicarsi a questo stracazzo di concilio ecumenico. Appena cominciato però la sua posizione viene subito contestata: la sua elezione a vescovo di Costantinopoli non sarebbe valida, essendo lui ancora vescovo di Sas.. ehm.. quel posto là.
Alchè Gregorio è disperato: lui non ci voleva neanche venire. Ma finalmente la vita gli permette il riscatto: per protesta infatti, sarà il primo arcivescovo di costantinopoli a disarcivescostantinopolizzarsi, provocando il disappunto dei suoi avversari politici, che non riuscivano nemmeno a pronunciare quel che lui stava facendo, e quindi nemmeno a protestare.
Il suo cadavere fu ritrovato quindici giorni dopo le dimissioni, impiccato a un lampione del porto di Costantinopoli. Appollaiato sul lampione, un corvo proveniente dall'Oriente ripeteva: "Trova le dieci piccole differenze"
Per la sua abilità enigmistica è oggi ricordato come uno dei padri della Chiesa. Il suo corpo, trafugato più volte e le cui parti sono state in parte scambiate con lo scheletro di un gibbone, riposano a San Pietro in Vaticano
4 commenti:
hahahahhahha meravigliosa! complimenti al cuoco!
oddiomio mi sto rotolando per terra dalle risate XD XD XD e il corvo!!! il corvo doveva aggiungere qualcosa tipo: cole differen trova le die mi da bere ci pic ze e paga
XD
lol forgy hai ragione solo che mi stavo scervellando cercando di ricordarmi che cacchio di enigmi proponesse il corvo della s.e. ma davvero non mi veniva in mente :P allora ne ho sparato uno a caso sperando che il riferimento si cogliesse lo stesso ^^
ahahah grandioso sono più che convinto che i fatti siano andati proprio così :D
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